Boccadasse
Il cuore
pulsante
della città
Per noi genovesi ha sempre rappresentato il cuore pulsante della città.
A Boccadasse sogniamo, respiriamo, ci abbracciamo e ci baciamo, ci confidiamo e parliamo, ci rilassiamo, facciamo il bagno e ci abbronziamo, studiamo, facciamo sport all'area aperta sul mare.
Le case color pastello accavallate una sull'altra e affacciate sul mare, le caratteristiche creuza (viottoli stretti caratterizzati da un lastricato centrale di mattoni rossi fiancheggiati da ciottolati ai lati), i gozzi perfettamente tenuti e sempre pronti per uscire a pescare contribuiscono alla bellezza senza tempo di questo borgo di pescatori.
Arrivando da Corso Italia, dopo aver superato la chiesa di Sant'Antonio, si apre davanti a noi il Belvedere Firpo dove è obbligatorio sostare e contemplare la storia, il presente ed il futuro di Genova.
Qui, prima di scendere in mezzo ai gozzi e sedersi sulla spiaggia o sugli scogli, magari con un aperitivo o un pezzo di focaccia, ci si inizia ad emozionare studiando i colori delle case e del mare e seguendo i movimenti di tutti e di tutto con gli occhi, con i telefoni, con le macchine fotografiche.
Poi nella bella stagione è obbligatorio assaggiare la Panera (semifreddo al caffè) dell'Antica Gelateria Amedeo, storicamente la "latteria igienica" per eccellenza di Genova (luogo in cui si andava a comprare il latte fresco sfuso) e volendo si può anche cambiare punto vista ed ammirare il fascino di Boccadasse dal mare uscendo in canoa o in SUP.
Quei momenti di silenzio, cullati dal mare, davanti a Boccadasse, saranno un ricordo indelebile che vi accompagnerà per la vita.
Luoghi ed emozioni
Edoardo Firpo, poeta e pittore illustre del '900, ha descritto la propria emozione nei seguenti versi donati a Genova:
O Boccadaze, quando a ti se chinn-asciortindo da-o borboggio da çittae,s'à l'imprescion de ritorna in ta chinn-ao de cazze in te brasse d'unna moae.Pa che deslengue un po' l'anscia da vittasentindo come lì s'eggian fermaene-a bella intimitae da to marinn-aa paxe antiga e a to tranquillitae.
O Boccadasse, quando si scende a teuscendo dal subbuglio della città,si ha l'impressione di ritornare nella culla,o di cadere fra le braccia d'una madre.Pare che si sciolga un po' l'ansia della vitasentendo come lì si sian fermatenella bella intimità della marinala tua pace antica e la tranquillità.
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